Il termine "google dance" definisce il momento temporale che in genere dura alcuni giorni o settimane, in cui Google aggiorna il suo database. La frequenza in cui avviene l'aggiornamento è su base mensile.

Gli algoritmi di Google variando nel tempo con una certa frequenza fanno si che Google debba applicarli poi a tutto il suo database.
La conseguenza di ciò è che i risultati subiscono oscillazioni positive o negative a seconda dell'incidenza dei nuovi parametri dell'algoritmo in aggiornamento.

Tenendo presente che i dati di Google non risiedono su un unico database centrale ma sono collocati su più data center (attraverso l'utilizzo di circa 10.000 server sparsi per il mondo), appare evidente come tutto il processo di aggiornamento non può avvenire su tutti simultaneamente in tempo relale, lasciandoci quindi assistere al processo della "Dance" quando i risultati si diversificano repentinamente per un certo periodo di tempo finché non si uniformano alla fine del processo.

I datacenter principali di Google sono collocati negli Stati Uniti (Santa Clara in California ed Herndon in Virginia) mentre in Europa il primo data center è stato collocato in Svizzera a Zurigo.

Per rispondere in maniera ottimale alle query ricevute dagli utenti a livello centrale (e al fine di riuscire a gestire una mole spaventosa di traffico) Google ridireziona le stesse query ai data center.

L'inizio del processo di Google Dance può essere rilevato dall'osservazione dei domini-test www2.google.com e www3.google.com i quali hanno DNS stabili. La ragione dell'esistenza di questi domini test è proprio quella di mostrare il nuovo indice aggiornato ai webmaster coinvolti ed interessati dal nuovo aggiornamento che di volta in volta viene attuato.

I risultati derivanti dall'aggiornamento, quelli visibili sui domini test in "anteprima", finiscono poi per giungere su google.com e una volta stabilizzati restano tali fino al prossimo aggiornamento.